Il 17 maggio gli amanti del buon bere avranno un’occasione in più per brindare. Quel giorno infatti si festeggia la giornata mondiale del whisky. Naturalmente non ci riferiamo ai tanti liquori che vengono prodotti in tutto il mondo con questo nome. Esistono addirittura dei whisky giapponesi. Qui parliamo del padre di tutti i distillati di cereali, lo scotch prodotto nelle highland scozzesi già in epoca romana.
Al principio era chiamato uisge beatha, o acqua della vita. Già queste parole dovrebbero aiutarci a capire quanto lo scotch whisky incarni tutto l’orgoglio del popolo scozzese, conquistato ma mai domato dagli inglesi. Sconfitti sul campo di battaglia con le armi, i fieri abitanti del nord delle isole britanniche si sono presi la rivincita colonizzando prima l’Inghilterra e poi tutto il mondo con la loro bevanda.
Il whisky ha un valore universale perché il suo consumo ha superato ogni genere di confine, da quelli nazionali a quelli sociali. E’ stata la bevanda virile per eccellenza pretesa con un tono ruvido dai cowboy nei saloon del West e dai detective privati nei locali più malfamati di New York o di Chicago. Ma ha segnato anche la conclusione raffinata delle cene dell’aristocrazia, quando maggiordomi impassibili lo servivano su un vassoio chiedendo cortesemente agli ospiti se lo preferivano liscio, con ghiaccio o seltz.
Per le classi operaie il whisky era il rifugio a buon mercato dove ritrovare le forze al termine di una dura giornata di lavoro. O dove consolarsi quando il lavoro non c’era proprio. Per gli italiani nel dopoguerra berlo in pubblico era invece la dimostrazione di aver conquistato la ricchezza degli americani, come cantava Renato Carosone in Tu vuò fà l'americano.
E se molti scrittori e artisti hanno cercato disperatamente l’ispirazione nella luna, in un tramonto o negli occhi di una donna tanti altri, da Ernest Hemingway a Jackson Pollock, l’hanno trovata più facilmente in un bicchiere di whisky ghiacciato.
Esistono tante ricette di dolci preparati con il whisky. Il bread pudding, pane raffermo inzuppato con una salsa a base di burro caldo e whisky. O il whisky cheesecake, che si presenta da solo. Ma abbiamo preferito omaggiarlo proponendovi lo Scottish Coffee, meno conosciuto dell’Irish Coffee ma decisamente più appropriato a queste circostanze. Questa ricetta ci darà anche l’opportunità di assaporarlo assieme a un’altra bevanda altrettanto famosa, il caffè espresso all’italiana.
A proposito, il primo ottobre sarà la giornata internazionale del caffè. Non mancate a questo appuntamento. Vi aspettiamo con altri aneddoti, curiosità, ricette e, naturalmente, i dolci della Pasticceria Tagliafico.
La ricetta dello Scottish Coffee
Ingredienti e dosi per 4 persone
- Caffè espresso per 4 persone
- 2 misure (8 cl) di scotch whisky
- 2 cucchiaini di zucchero di canna
- 2 cucchiaini di zucchero bianco
- 100 millilitri di panna
Preparazione
Con una moka o con la macchinetta preparate del caffè espresso per 4 persone.
Distribuite lo scotch whisky e lo zucchero di canna in quattro bicchieri alti e stretti tipo Collins.
Versate la panna in una tazza, aggiungete lo zucchero bianco e montatela leggermente.
Versate il caffè nei bicchieri e mescolate.
Versate lentamente la panna sul caffè in modo che ne copra la superficie senza affondare.
Servite i bicchieri accompagnando il caffè con dei frollini ciocconoce o una fetta di torta viennese al cioccolato.