Cioccolato gianduia al latte

La storia del cioccolato gianduia sarebbe stata diversa se il Piemonte avesse vinto la Prima Guerra di Indipendenza nel 1848. Invece questo episodio del Risorgimento si concluse per il regno dei Savoia con una pesante sconfitta, a cui seguì una crisi economica e una riduzione degli scambi commerciali con l’estero.

All’epoca Torino era già diventato il maggiore centro italiano per la produzione di cioccolato e ad essere colpite furono proprio le importazioni di cacao, un genere di lusso che il regno non si poteva più permettere di acquistare in grandi quantità. La prospettiva per i laboratori di pasticceria era di chiudere, a meno di non sostituire almeno in parte questo ingrediente.

I primi a sperimentare questa soluzione furono i maître chocolatier Ernesto Alberto Caffarel e Michele Prochet che nel 1852 provarono una miscela in cui il cacao era sostituito in parte dalle nocciole. Non nocciole qualsiasi ma quelle “tonde e gentili” delle Langhe cuneesi, caratteristiche per la fragranza vellutata e il profumo intenso.

Il risultato fu un impasto morbido e delizioso che si decise di presentare in una insolita forma a barchetta e di chiamare givu, una parola che significa mozzicone nel dialetto piemontese.

Questo nome volgare era l’unico difetto di un prodotto altrimenti straordinario. Ed infatti lo mantenne solo fino al 1865 quando Caffarel approfittò del carnevale per presentare ai torinesi la sua nuova idea: cioccolatini incartati per la prima volta uno per uno. La gente fu entusiasta di questi omaggi che Gianduja, la maschera di Torino, lanciava dal suo carro per le strade e decise di ribattezzarli in suo onore. Erano definitivamente nati i gianduiotti.

Il cioccolato gianduia al latte

Il cioccolato gianduia al latte viene prodotto macinando le nocciole fino ad ottenere un impasto cremoso, a cui vengono successivamente aggiunti latte in polvere, burro di cacao e zucchero. Per legge il contenuto di nocciole non può essere inferiore ai 15 grammi per ogni 100 grammi di prodotto.

Curiosità

Nel 2008 la Caffarel ha lanciato il Maxi Gianduiotto da 450 grammi, una versione gigante dello storico cioccolatino da gustare affettato con ospiti e amici.

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