3 febbraio San Biagio festa del panettone e del pandolce

25/012021
pandolce-alto-fetta_10_m

Con quale dolce celebri a Genova la festa di San Biagio del 3 febbraio? Naturalmente con il pandolce genovese della Pasticceria Tagliafico!

Se conosci la tradizione che lega San Biagio al panettone sicuramente la nostra risposta ti sorprenderà. E se sei milanese forse ti scandalizzerà quella che sembra un’offesa al tipico dolce natalizio che Milano ha donato all’Italia e al mondo. Se invece non sai di cosa stiamo parlando è il caso di offrirti una spiegazione.

Come è nato il legame fra San Biagio e il panettone milanese

Biagio di Sebaste fu un medico e un vescovo cristiano martirizzato nel IV secolo in Armenia. Si racconta che poco prima di morire ebbe il tempo di salvare un ragazzo che stava soffocando. Non fu esattamente un miracolo perché gli diede un semplice pezzo di mollica che fece scivolare la spina di pesce che gli si era conficcata in gola. Grazie a questo intervento San Biagio è diventato il protettore dalle malattie della gola e gli sono stati dedicati alcuni pani da ricorrenza, come le panicelle abruzzesi.

Ma fra tutte le comunità è quella meneghina che gli riserva l’omaggio più celebre in seguito a un vero miracolo che ha avuto come protagonisti un panettone e un goloso frate milanese di nome Desiderio. Una contadina aveva lasciato al frate il dolce da benedire e lui, dopo aver svolto il suo compito, aveva ceduto alla tentazione di assaggiarne un pezzo. Era seguito un altro pezzo e un altro ancora finché il piatto non era rimasto vuoto. Quando il giorno dopo, proprio il 3 febbraio, la donna si presentò alla porta della chiesa Desiderio non sapeva come farsi perdonare il suo peccato di gola. Ma non ebbe bisogno di scusarsi perché quando raggiunsero la sacrestia trovarono un nuovo panettone, addirittura di dimensioni doppie rispetto alle originali.

E’ questo episodio che ha dato origine all’usanza per le famiglie milanesi e lombarde di conservare dopo le feste natalizie una porzione di panettone. Solo la mattina del 3 febbraio può essere presa dalla dispensa e mangiata per colazione, un rito che permette di beneficiare della protezione del santo contro i malanni invernali.

Come nasce il legame fra San Biagio e il pandolce genovese

Ma anche il pandolce genovese può diventare il dolce tradizionale della festa di San Biagio. Se ti chiedi perché possiamo risponderti con tre ragioni.

  • La prima è che il panettone che conosciamo è un’invenzione recente. Quella che la contadina aveva portato a frate Desiderio era in realtà una pagnotta condita con frutta secca e canditi, il tipico dolce dell’Italia contadina di una volta. E se vedessimo questo pagnotta ci accorgeremmo che era molto più simile al pandolce genovese che agli altri dolci lievitati a cui siamo abituati.
  • La seconda è che ogni comunità può celebrare San Biagio con le pratiche e gli usi che le appartengono. E il pandolce per noi genovesi non è un semplice cibo ma anche un simbolo della nostra cultura e della nostra storia.
  • Infine la più ovvia delle ragioni. Il pandolce è una delizia che merita di essere mangiata in ogni momento dell’anno.