Champagne o spumante: cosa stappare a Capodanno?

21/122023
Bar_delle_Folies_Bergere_Manet

Cosa bere l’ultimo giorno dell’anno: Champagne o spumante? Ad ogni Capodanno si ripresenta questo dilemma shakespeariano fra chi preferisce le bollicine francesi e quelle italiane. Il problema è serio perché la scelta fra una bottiglia di Moët & Chandon o di Berlucchi da servire allo scoccare della mezzanotte, idealmente assieme a una fetta di pandoro, di pandolce o di veneziana, divide famiglie, amici e bongustai.

Secondo noi della Pasticceria Tagliafico il modo migliore per risolvere questa controversia è di risolvere l’equivoco che riguarda questi due vini effervescenti, molto più simili di quanto possiate credere. Poi vi spiegheremo i loro pregi riguardo agli abbinamenti ideali con i piatti che cucinerete per il cenone di Capodanno. Alla fine potreste persino scoprire che vale la pena, salomonicamente, di servire entrambi!

La vera differenza tra Champagne e spumante

Molti pensano che lo Champagne sia una categoria di vino a sé stante superiore sotto tutti i punti di vista allo spumante. In effetti è sempre stato associato al mondo del lusso e della bella vita, una convinzione rafforzata nel tempo dal cinema, dall’arte e dalla musica. James Bond oltre al classico Vodka Martini agitato e non mescolato ha sempre bevuto Champagne, preferibilmente Dom Perignon del ’52 o del ’53. Nell’opera lirica La Traviata di Giuseppe Verdi i lieti calici che Violetta offre ai suoi ospiti sono colmi del vino francese. Numerosi i dipinti famosi che mostrano in primo piano bottiglie e bicchieri di questa bevanda, come Il bar delle Folies-Bergère di Édouard Manet.

Onestamente, anche la canzone Champagne di Peppino Di Capri non avrebbe conosciuto lo stesso successo mondiale se avesse avuto un altro titolo e se la prima strofa fosse stata Spumante, per brindare a un incontro.

Lo Champagne è così diventato sinonimo di classe ed eleganza. Basta un sorso di questo nettare per trasformare la tristezza in gioia, la noia in allegria e il silenzio nel clamore della festa. Perché come scrisse Alessandro Dumas lo Champagne non fa parte della festa. È la festa. Perciò le sue bottiglie devono essere le protagoniste di ogni evento che voglia essere ricordato: dai matrimoni ai battesimi, dalle vittorie sportive al varo delle navi. Non dimentichiamo poi i momenti romantici e quelli della seduzione, dove il tintinnio dei bicchieri degli innamorati o degli amanti è il preludio di un amore che può essere eterno o durare una sola notte ma che in entrambi i casi sarà intenso e passionale. Infatti assieme a ostriche e cioccolato lo Champagne è considerato uno degli afrodisiaci più potenti!

Però dovete sapere che in realtà lo Champagne è uno spumante. Rientrano infatti in questa categoria tutti i vini prodotti con una seconda fermentazione, un processo che assieme all’invecchiamento crea l’aroma, la complessità e il gusto del vino e in particolare l’anidride carbonica, il gas responsabile del classico botto nel momento in cui si stappa la bottiglia.

Lo Champagne ha caratteristiche sensoriali uniche, una storia prestigiosa e regole ferree di produzione. Pensiamo alla sua nascita nel 1693 grazie a Dom Pierre Pérignon, un umile monaco francese che per primo perfezionò la tecnica dei vini frizzanti, e al disciplinare che stabilisce che solo i vini prodotti nell’omonima regione francese con uve Chardonna, Pinot Noir e Pinot Meunier possono fregiarsi di questo nome. Indubbiamente è stata la prima bevanda capace di far saltare i tappi per la pressione che si creava dentro alle bottiglie e anche le teste per l’euforia che riusciva a creare. Ma le differenze si fermano davanti allo stretto legame di parentela con gli spumanti italiani, americani, giapponesi e di ogni altra nazionalità. Forse non il legame di una famiglia di sangue ma senz’altro di un clan o di una grande famiglia allargata.

Lo Champagne è uno spumante unico, ma non è l’unico spumante che può vantare fama e prestigio.

Basta pensare al Prosecco, il più famoso degli spumanti italiani. Questo vino ha poco o nulla da invidiare al suo parente francese. Nel 2014 ha battuto lo Champagne per numero di bottiglie vendute nel mondo. Ha poi ricevuto il riconoscimento persino delle Nazioni Unite, che dal 2019 hanno inserito le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene fra i Patrimoni dell’umanità dell’Unesco.

Il Prosecco proviene da uve del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia. Ma anche le zone dell’Asti in Piemonte o della Franciacorta e dell’Oltrepò Pavese in Lombardia offrono ottimi spumanti DOCG, una certificazione che aiuta i consumatori a riconoscere tutti i prodotti di particolare pregio.

Se amate lo Champagne allora non esitate e scegliete questo vino per brindare a Capodanno. Ma se quello che amate è il buon vino vi assicuriamo che esistono tante marche di spumante italiane o di altri paesi che vale la pena di scoprire, che delizieranno il vostro palato e che vi faranno fare un’ottima figura con i vostri ospiti.

Gli abbinamenti ideali dello Champagne e degli spumanti

Per aiutarvi nella scelta di spumante o Champagne ecco alcuni suggerimenti su come abbinarli con il cibo che porterete in tavola per il cenone.

Antipasti

Per un antipasto di pesce lo Champagne Brut o Extra Brut si sposano perfettamente con le ostriche fresche, creando una combinazione di sapori marini e freschezza, e il salmone affumicato. Per una versione più leggera a base di crudités, prosciutto crudo, e formaggi freschi consigliamo il Prosecco.

Primi piatti

Lo Champagne Brut esalta il sapore ricco e terroso del risotto al tartufo e può essere un abbinamento sorprendente per le lasagne alla bolognese. L’Asti si accompagna alle zuppe di pesce.

Secondi piatti

Il Prosecco è ideale per preparazioni a base di pollo, come il pollo al limone. Granchi, astici o aragoste sono un'ottima scelta da abbinare a uno Champagne Brut.

Formaggi

Servite formaggi a pasta dura come il Parmigiano-Reggiano o il Pecorino con Champagne o uno spumante Brut per sorprendere i commensali con un contrasto interessante. Preferite l’Asti con formaggi dolci come il Gorgonzola o il Roquefort.

Dolci e dessert

Gli spumanti dolci, come il Moscato d'Asti, sono un must con torte alla crema, pasticcini e i dolci tipici di Capodanno.

Un ultimo consiglio per un perfetto brindisi di Capodanno

Sia che abbiate deciso di brindare a Capodanno con un Bollinger d’annata o con un prosecco DOCG Giall’oro Ruggeri ricordatevi di scegliere il bicchiere adatto al tipo di vino che berrete.

I sommelier propongono generalmente la flûte, il caratteristico bicchiere alto, stretto e sottile simile a un flauto da cui infatti prende il nome. Proprio la sua forma permette di concentrare e apprezzare la massima intensità del perlage e dell’aroma caratteristici degli spumanti brut che oggi dominano il mercato.

Gli Champagne e gli spumanti doux sono meno prodotti dalle cantine italiane e francesi. Questo non significa che non possiate trovarli sugli scaffali e sono quelli che vi suggeriamo come abbinamento al dessert. La loro dolcezza e l’aroma di pasticceria viene esaltato dai bicchieri dall’ampio corpo come le coppe. Un tipo di bicchieri che piacerà anche ai più maliziosi visto che la leggenda narra che la loro forma sia stata modellata sul seno di Madame de Pompadour!

Quindi ricordatevi quali sono gli ingredienti affinché tutto sia perfetto alla mezzanotte del 31 dicembre: servire una buona bottiglia di Champagne francese o di spumante italiano, scegliere i bicchieri giusti, offrire un dolce artigianale, indossare qualcosa di rosso e soprattutto stare assieme e divertirvi con chi amate.

Tanti auguri di un buon 2024 dalla Pasticceria Tagliafico!